2006 "Mostra Antologica" - Ex Cotonificio Cantoni, Bellano (CO)
(materiali vari e tecniche miste)
Eliseo Ravasi – "Mostra Antologica", Como 2006 «Cosa poter dire di Lydia Silvestri... non è facile visto che molti hanno detto e scritto, tenterò di non parlare delle sue capacità artistiche, molto ben espresse nelle varie forme che spaziano dalla scultura in varie materie, all'acquarello che sa trattare in modo sublime per arrivare poi alle ceramiche che sono di grande raffinatezza e molto divertenti, ma del personaggio Lydia che gli amici riconoscono di forte temperamento e di grande umanità.
Per capire chi è Lydia Silvestri bisognerebbe incontrarla nel suo studio di Milano dove tutto il suo temperamento è molto ben espresso dalle opere che la circondano, dal "disordine ordinato" e dalla piccola cucina dalla quale sovente escono profumi di piatti lombardi.
Un gruppo di amici ha voluto questa mostra e in questo sito molto appropriato, per certificare a Lydia la loro stima e per portare al pubblico la conoscenza di un'artista presente con le sue opere in varie città del mondo che torna di diritto e con orgoglio nella sua terra di origine».
Eliseo Ravasi
Gianfranco Scotti – "Lydia Silvestri, arriva sul lago la grande scultura", La Provincia 2006 «Sabato alle ore 10.00 avrà luogo a Bellano, nei suggestivi spazi dell'ex–cotonificio Cantoni, l'inaugurazione di una mostra di sculture realizzate da Lydia Silvestri, una fra le più importanti artiste italiane contemporanee, nativa di Chiuro, in Valtellina.
Allieva all'Accademia di Brera, dove si diplomò, ha avuto per maestro Marino Marini, tra i massimi rappresentanti della scultura italiana del Novecento. L'attività di Lydia Silvestri l'ha portata a lavorare in Inghilterra, negli Stati Uniti, in Giappone, in India e in molti altri stati asiatici, dove ha eseguito opere scultoree per edifici pubblici e privati. Nel suo lungo e intenso curriculum figura anche l'insegnamento. Nel 1953–54 e nel 1963–64 in Inghilterra, alla Bath Academy of Art, nel 1960 New York e nel 1961 a Hong Kong.
Ha preso parte alle più importanti rassegne nazionali e internazionali come la Quadriennale di Roma nel 1955, la Biennale di Venezia nel 1956 e 1966,La Triennale di Milano nel 1985.
Tra le sue opere più significative è da ricordare Arianna e il Minotauro del 1989, costituita da 150 pezzi per il percorso della scultura del Comune di Milano. Dall'85 è docente di scultura all'Accademia di Brera. Il materiale usato per le sue sculture varia dal marmo al bronzo, dal cristallo al legno, alla ceramica. Le sue opere emanano un fascino ambiguo e arcano. Lei stessa ha detto che "l'ambiguità va intesa come una verità dilatata suscettibile di interpretazioni diverse".
L'impegno artistico di Lydia Silvestri è segnato da una ricerca appassionata e multiforme che l'ha condotta a misurarsi con le "storie" della mitologia, della Bibbia, della letteratura, alle quali ha saputo dare una interpretazione carica di misteriosa valenza. Lydia Silvestri ha assorbito con convinzione e originalità le grandi esperienze del Novecento nel campo della scultura (basti pensare al grande insegnamento di Henry Moore), esperienze che hanno portato alla scomposizione della figura umana alla ricerca di puri rapporti spaziali e formali.
Tutto questo ha plasmato la sensibilità di questa artista della nostra terra, che ha seguito un percorso creativo del tutto originale e suo proprio, ma in consonanza, e qui sta il valore culturale della sua opera, con le sperimentazioni più significative nell'ambito dell'Arte Scultorea del Novecento».
Gianfranco Scotti