1986 "Immagini di Scultura" – Circolo Culturale Immagini Koh–I–Noor, Milano
(sculture e grafiche)
Lisa Belotti – "Presentazione al catalogo mostra personale Centro Culturale Koh–I–Noor", Milano 1986 «Con le sculture di Lydia Silvestri un nuovo fuoco si accende nei nostri spazi.
Un segno impetuoso e ribelle che sa farsi tenero o violento, ironico o commosso, apre le sue pulsazioni frequenti in questa grande mostra che presenta, lungo esempi significativi, tutte le fondamentali esperienze di lavoro dell'artista, dagli esordi intorno alla metà degli anni Cinquanta fino ad oggi.
Esperienze che si tradurranno in altrettanti momenti d'emozione e d'incantamento per i visitatori, che non potranno sottrarsi alla seduzione, forse al turbamento, che queste opere esercitano su chi le contempli. Tutta la potenza espressiva, l'originalità dell'artista, la sua passionale immersione totale nell'opera, affiorano qui insieme al perentorio segno di un magistero tecnico superiore.
Tutti i materiali sono rappresentati, dal bronzo al legno al vetro al gres, plasmati, modellati, fusi e rifiniti con un mestiere di gran classe e una sensibilità cromatica alle patine di duttilità impensabile.
E ancora, quel gusto estroso e piccante, che arrotola, arriccia, squarcia, lambisce, pieghetta le forme monumentali e salde, carnose, esperte delle luci e dei misteri interni e che scaglia le sue impennate a picco sul baratro, fermandole miracolosamente all'estremo istante prima di precipitare.
Conoscenza del mestiere, conoscenza del mondo. Una riflessione acuta, talvolta lacerante, guida l’idea di partenza, ne struttura il saldo impianto e ne traccia le linee di tensione e di forza; ma su di essa si abbatte il vento caldo di una passionalità senza riserve che urge sulle forme allo scoperto, rovistandole con la punta acuta delle memorie. Per questo le sculture della Silvestri, pur nella loro forza determinata, appaiono anche indifese, nude, collocate come sono in un’area intermedia tra il vero ed il mito, tra il vissuto e il sognato. La stessa componente letteraria, spesso importante filo conduttore dei grandi temi, viene come rigenerata dal montare di queste ondate che ne arrotondano l’astrattezza diamantina lungo modulazioni e scivoli del tutto personali e inediti. Questo intervento prepotente e autorevole scintilla di speciale intelligenza nei ritratti, così forti da riannodare il filo con la tradizione della stupenda ritrattistica etrusca e romano-repubblicana, ma anche così febbrili e scavati da restituirci l’inconfondibile stimmate del nostro tempo, coi suoi splendori, le sue vanità, i suoi tarli.
Nella traccia impetuosa di questa mostra riconosceremo, insieme alle nostra contraddizioni, quel canto appassionato alla vita che è la sigla irriducibile delle nostre speranze ».
Lisa Belotti