Lydia Silvestri
mostre personali
Lydia Silvestri
1955 "Ricerche" - Galleria Schettini, Milano ITA
4/15 maggio (pietre, legni e disegni)
 
 

Giuseppe Grieco – "Presentazione al catalogo mostra personale Galleria Schettini", Milano 1955
«Lydia Silvestri, quando io l'ho conosciuta alcuni anni fa, scriveva poesie quasi di nascosto. Voglio dire che accanto alla scultura coltivava anche questo "vizio" segreto che molti - troppi - oggi ostentano in pubblico. Di tali poesie ne ricordo una in cui la giovane ragazza di Mandello Lario confessava che la passione per la scultura era sorta in lei osservando le native montagne.
Ci sono momenti, diceva, che le rocce si trasformano e assumono sembianze umane appena velate. Il problema, per lei, era di "isolare" e fissare stabilmente quelle mutevoli sembianze. Dove potesse arrivare con questa "carica" iniziale, allora nessuno avrebbe potuto dirlo. Occorreva l'istinto maturasse, divenisse coscienza, modo di vedere e capire e far proprio il mondo. Oggi, vedendo ciò che Lydia ha saputo produrre, non direi che ella sia pervenuta a un porto tranquillo. Tutt'altro. Nelle sue sculture c'è tormento, ricerca, desiderio e bisogno di cogliere ciò che per definizione viene chiamato l'inesprimibile.
Siamo, insomma, alle soglie di una maturità inquieta e, sotto alcuni aspetti, addirittura sconcertante. Io non sono un critico. Guardo e giudico con gli occhi dell'uomo della strada, dello spettatore. E dico: Qui c'è qualcosa di vivo, di umano. Non si tratta del solito, freddo e arido gioco dell'intelligenza entro il quale sembra irretirsi e perdersi la maggior parte dell'arte moderna. Che cosa sia cerchino di capirlo i visitatori della mostra, sfuggendo una volta tanto alla suggestione di certi discorsi gonfi di vento; a me basta sapere che questo "qualcosa" c'è, tanto è vero che mi ha costretto a fermarmi a pensare.
In altre parole Lydia vuole raccontarci una sua storia. Ascoltiamola»
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Giuseppe Grieco


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